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Ecce Homo

foto tratta dal promo “Settimana Santa, storia tradizioni riti” di Giuseppe Guagliardo

La festa dell’ECCE HOMO, pur sembrando inopportuna per collocazione temporale, nel vecchio calendario liturgico sanciva la prima delle due Domeniche di Passione.

Con l’Ecce Homo cominciava il triplice annunzio della passione, morte e resurrezione di Gesù. 

La sera della vigilia vengono accese cataste di legna e paglia sul sagrato della chiesa della Mercede e nei luoghi più disparati: man mano che le luminarie si consumano, si recita il Credo come atto di fede secondo un rito paraliturgico e, nel rimembrare il rinnegamento di Pietro e la Parola tratta dal Vangelo dell’apostolo prediletto, si rinnova l’impegno di non “tradire” mai il Signore. 

La sera di domenica, dopo la Santa Messa, si svolge la processione del Cristo legato alla colonna, curata dalla confraternita di Maria SS. della Mercede. Alla processione partecipa anche l’Addolorata con l’omonima confraternita, nel frattempo giunta dalla chiesa di Santo Stefano. Avvenuto il commovente incontro della Madre con il Figlio sul sagrato della chiesa, le due confraternite, disposte in fila, danno inizio alla processione che si snoda per della città.