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Mercoledì Santo

foto tratta dal promo “Settimana Santa, storia tradizioni riti” di Giuseppe Guagliardo

In tempi relativamente recenti la preparazione della “Passio – Via Crucis vivente”nella serata del MERCOLEDÌ SANTO nasce dall’esigenza di rendere la gente “protagonista” del dramma vissuto da Cristo, rivisitando le ultime ore della sua vita terrena sulla base di testi interamente tratti dai vangeli. 

Si svolge nella parte antica di Leonforte che proprio per le sue caratteristiche architettoniche e paesaggistiche, costituisce l’ambientazione naturale per una rievocazione storico-religiosa di questo tipo. 

I personaggi scelti esclusivamente tra i confrati e le consorelle, indossano costumi d’epoca che sono frutto di uno studio approfondito del periodo storico. La rappresentazione è preceduta da un lungo periodo di preparazione durante il quale gli “attori” – un centinaio tra personaggi principali e comparse – imparano a recitare adeguatamente i testi biblici rielaborati.

La “Passio” ha inizio nel pomeriggio in chiesa Madre con l’Ultima Cena: qui Gesù e i dodici Apostoli si riuniscono per consumare pane azzimo e verdure amare, rievocando l’istituzione dell’Eucaristia.

Dalla chiesa Madre la compagnia raggiunge la vicina villa Comunale dove, tra la vegetazione fiorente, viene rappresentato il Getsemani e il tradimento di Giuda; una ambientazione questa particolarmente suggestiva considerata anche la nutrita partecipazione della gente e lo scorcio panoramico che da tale luogo si osserva.

Gesù arrestato viene portato al Sinedrio, dinnanzi a Caifa e ai sommi sacerdoti,“messo in scena”in chiesa Madre. Nel frattempo la scenografia è stata cambiata ed il processo si svolge tra gli scanni del presbiterio che appare in tutta la sua maestosità e bellezza.

L’incontro al Pretorio con Pilato ha luogo presso l’atrio del Palazzo Branciforti, raggiunto nel frattempo da Gesù e i suoi accusatori. Pilato giunge su una biga romana, trainata da cavalli, tra uno schieramento di soldati e squilli di trombe. Il palazzo principesco che, purtroppo, per il resto dell’anno è chiuso ai visitatori, in questa occasione riacquista il fascino e la magnificenza di un tempo. Qui gli anziani del Sinedrio costringono il procuratore romano ad acconsentire alla loro richiesta di liberare Barabba e mettere a morte Gesù.

Con la condanna definitiva inizia la “Via Crucis” che si snoda lungo il corso Umberto fino al vecchio ospedale e da qui percorrendo via S. Croce ha termine nel luogo nel quale i leonfortesi identificano il Golgota: la Chiesa di S. Croce. Al seguito dei “personaggi” – che finiscono di “recitare” e danno vita solo a gruppi plastici delle varie stazioni – i confrati del SS. Sacramento, della Mercede, di S. Croce e dell’Addolorata nella tradizionale divisa e con le torce accese in mano, e migliaia di fedeli che partecipano alla preghiera. 

A S. Croce ha luogo il pietoso atto della Crocifissione di Gesù e dei due ladroni; particolarmente toccante l’ambientazione scenica di quest’ultimo atto – tra tuoni, lampi e struggenti musiche -, che per la sua altitudine può essere osservata da ogni punto del paese. La manifestazione si conclude nella tarda serata.

Al di là della mera rappresentazione “teatrale” la Via Crucis Vivente nasce anche dalla convinzione che tale iniziativa possa costituire una occasione di raccoglimento nella preghiera ed una forma di catechesi popolare più facilmente assimilabile, in un’epoca in cui si è completamente presi e distratti dal frenetico sviluppo tecnologico.